
Accessibilità ad Est: Serbia, Ungheria, Bulgaria
Articolo e foto di Sabrina Barbante, travel blogger – www.sabrinabarbante.com
I paesi dell’Europa dell’Est sono realtà interessanti da visitare, e possono dare molto se ci si lascia alle spalle un po’ di aspettative nate dai viaggi nelle capitali dell’ovest.
Spieghiamo meglio: quando si organizza un viaggio a Budapest, a Sofia, a Belgrado, bisogna lasciarsi alle spalle l’immaginario delle capitali come Parigi, Berlino, Londra, Roma. Semplicemente perché il percorso evolutivo della storia di queste aree e di queste città è stato diverso soprattutto (ma non solo) nella storia recente, e questo ha influito sull’urbanistica, sull’architettura, sulla società.
Se si visita l’Europa dell’Est bisogna lasciarsi l’Ovest alle spalle. Questo non vale sono nel valutare la bellezza del luogo ma anche l’approccio all’accessibilità e a ciò che si intende con essa.
Ad esempio, chi passa da Sofia noterà da un lato che c’è una concentrazione altissima di persone affette da problemi motori e posturali che ne rendono difficili i movimenti (soprattutto nelle aree più periferiche e più povere) probabilmente a causa di una tendenza a non curare dei piccoli disturbi poi degenerati un quasi un’intera generazione operaia.
Nonostante ciò, le strade delle periferie sono ancora molto dissestate. E per periferia si intende anche le parallele dei grandi boulevard centrali, invece impeccabili per rampe, strada, semafori con segnali sonori per ipovedenti.
Quindi se si visita Sofia essendo portatori di disabilità motorie, si avranno pochi problemi a muoversi nelle bellissime vie principali ma bisogna stare attenti a far sì che il proprio hotel si affacci su queste ultime e non sulle parallele del centro.
Un discorso simile vale per Belgrado, il cui centro storico è oltre che molto bello e piccolo, anche molto regolare. Sempre nel centro di Belgrado c’è un parco molto suggestivo per vita sociale oltre che per bellezza, chiamato Kalemegdan, caratterizzato da percorsi, viste panoramiche tanto accessibili da essere punto di ritrovo di giovanissimi e anziani, con disabilità e non.
Poi, se ci si sposta un po’ fuori dal tracciato del centro chiuso al traffico, ci si imbatte in una città che, è bene ricordarlo, sino a pochi anni fa ha subito dei bombardamenti ed è difficilmente catalogabile sia come ‘bella’ che come accessibile.

Kalemegdan, Belgrado. Anziani che giocano a scacchi – foto di Sabrina Barbante

Kalemegdan, Belgrado. Foto di Sabrina Barbante
Attenzione va fatta anche nella bellissima e crepuscolare Budapest: strade centrali con pochi problemi (anche se non ricordo molti percorsi tattilo-plantari) ma non appena fuori dalle piazze e dai percorsi più centrali, iniziano diversi problemi e intoppi per il manto stradale e la condizione dei marciapiedi. Non solo: è importante fare attenzione alle condizioni degli stabili in cui si sceglie di soggiornare. Per quanto le strutture siano all’interno impeccabili, esse sono spesso collocate in stabili antichi, se non del tutto abbandonati sul piano manutentivo quanto meno trascurate in termini di rampe e ascensori.
Eppure…
eppure si resta stupiti dall’assenza di auto parcheggiate sugli scivoli a Budapest e Sofia e di quest’ultima lascia letteralmente stupefatta la pulizia delle strade e dei marciapiedi in cui le foglie secche sono spazzate più volte al giorno, come eventuali carte o qualunque cosa possa essere scivolosa o di disturbo. Sempre a Sofia è possibile notare che tutti i ristoranti della moderna via Vitosha siano per lo più a piano terra e con piccole rampe all’ingresso.
E qui torniamo al punto iniziale: anche quando si parla di attitudine locale all’accessibilità bisogna lasciarsi alle spalle la visione dell’Ovest: non sempre le aree non accessibili sono legate tanto alla scarsa sensibilità locale quanto ai decorsi storici vissuti e per molti aspetti subiti da un territorio. Sofia oggi non è quella città insicura e per alcuni aspetti squallida di dieci anni fa (anzi, è un posto sicuro e pulito). Tra qualche anno nei lavori di rifacimento dei percorsi cittadini potrà dimostrare la sua attenzione alle difficoltà motorie e sensoriali e sarà ancora una sorpresa.