Quattro artisti dell’arte “irregolare” rappresenteranno l’Italia a Tokyo

Saranno quattro gli artisti del Centro di salute mentale di Bologna a rappresentare l’Italia alla ParaArt di Tokyo: MacKenzie, Augustine Noula, Francesco Valgimigli, Andrea Giordani. Questi i loro nomi. Coordinati da Concetta Pietrobattista dell’Ausl di Bologna all’interno del progetto Arte Salute, diretto dalla dottoressa Angela Tomelli, sono stati selezionati dalla cooperativa giapponese Npo Tokyo Soteria per conto della Nippon Charity Kyokai, fondazione che affronta la disabilità e la  cultura e che vede in ParaArt, un evento di punta dell’arte “irregolare”. Arte Irregolare è la definizione coniata dalla storica dell’arte Bianca Tosatti che, da anni, si occupa dei rapporti tra espressione artistica e disagio mentale. ParaArt sarà ospitata anche nell’ambito dei giochi Paralimpici di Tokyo del 2020 e avrà oltre 700 opere provenienti da tutto il mondo.

Il progetto Arte Irregolare di Bologna è nato dalla collaborazione tra il Nuovo Comitato il Nobel per i Disabili Onlus, voluto da Dario Fo e Franca Rame e coordinato da Jacopo Fo, e il Dipartimento Salute Mentale-Dipendenze Patologiche di Bologna. Successivamente il gruppo di artisti si è reso autonomo per partecipare, ideare e progettare mostre ed eventi aperti al territorio con lo scopo di vendere le proprie opere, sensibilizzare la cittadinanza ai temi della differenza e connettersi con altri soggetti che si occupano di Arte Irregolare. Il collettivo è formato da una trentina di artisti che si incontrano mensilmente per confrontarsi sul proprio percorso artistico e programmare e realizzare le iniziative da promuovere. Forme ipnotiche e colori accesi che esprimono una solo consapevolezza: quella di esistere e di esserci come parte integrante del mondo.

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Ma, bisogna fare attenzione a non usare la retorica, usando compassione per riconoscere un talento dove non c’è. Una cosa è l’arteterapia, che si svolge nei tanti laboratori per utenti psichiatrici, altro è accedere alla collezione di un museo d’Arte Irregolare a pieno titolo.

Si, perché esistono nel mondo musei e mostre dedicate all’Arte Irregolare. E in Italia, per adesso, niente. Grave, che proprio in Italia, paese dell’arte, non ci sia uno spazio dedicato a tale corrente artistica. Ci auguriamo che Bologna sia l’inizio di una lunga serie e che l’arte irregolare possa trovare l’importanza che merita.

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