Tradurre la musica in LIS a Venezia

VENEZIA. Chi non può sentire la musica può comunque percepirla attraverso le vibrazioni salendo su una pedana di legno speciale collegata ad un amplificatore, per avvertire le vibrazioni della musica attraverso il corpo. La “pedana sensoriale” è capace di trasformare i segnali sonori in vibrazioni percepite dal corpo quando, una volta saliti, ci si distende, ci si siede o si rimane in piedi.

A Ca’ Foscari, ricercatori e docenti di lingua dei segni italiana (LIS) vorrebbero dotarsi della pedana sensoriale come strumento didattico per insegnare a “sentire” la musica attraverso il corpo e imparare a riprodurre il ritmo percepito dal corpo attraverso la lingua dei segni italiana. Una ricaduta di queste attività è la produzione di canzoni e poesie in lingua dei segni in grado di esprimere con il corpo il ritmo veicolato dai suoni.

La struttura in legno è frutto dell’invenzione del lucchese Alfredo Di Gino Puccetti, per permettere al figlio sordo di entrare in contatto con il mondo dei suoni, fargli sentire – con le vibrazioni – che i membri della sua famiglia hanno una voce e che sono tutte diverse e capire che si può percepire il movimento della melodia, il suono del mare, il crepitio del fuoco.

E’ questo uno dei sei progetti sostenuti dalla community di Ca’ Foscari: tutti possono entrare a farne parte e fare una donazione per sostenere in prima persona le sei proposte, spiegate dettagliatamente: “Un modo per sostenere il futuro delle nuove generazioni e di tutti noi”.

La piattaforma sostienici.unive.it permette a tutti i donatori di rimanere aggiornati sull’evoluzione dei progetti sostenuti e di seguire l’andamento della raccolta a cui hanno partecipato. Le donazioni effettuate a favore dell’Università sono interamente deducibili dal reddito grazie alle agevolazioni fiscali riconosciute dall’ordinamento fiscale italiano. Il valore indicato come obiettivo di raccolta corrisponde a quello dell’intero progetto o di una singola area o attività specifica. Tutti possono donare, anche pochi euro, in modo semplice e trasparente. E fare comunque la differenza.

Nel caso della pedana, si tratta di un valido strumento anche per definire percorsi di apprendimento o di riabilitazione, e può essere usata anche in logopedia, musicoterapia e psicomotricità. Nata per le persone che non sentono, può essere usata anche per terapie su persone con vari tipi di disabilità: paraplegici, tetraplegici, down, autistici e con gravi ritardi mentali, con ottimi risultati. Potrebbe inoltre rendere accessibili eventi, spettacoli teatrali e musicali, a persone con disabilità.
Grazie al contributo di chi partecipa sarà possibile approfondire il funzionamento di questo splendido strumento dalle mille applicazioni, per un mondo più inclusivo e accessibile.

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