Comunicazione multisensoriale: la nuova frontiera contro la disabilità
“Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte, su base di eguaglianza con gli altri, alla vita culturale e dovranno prendere tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità godano dell’accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali, in forme accessibili” – Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, promulgata dall’ONU nel 2006 e ratificata nel nostro paese nel 2009.
La nuova frontiera per combattere la disabilità si chiama comunicazione multisensoriale. Usare i diversi sensi per sopperire alla mancanza di uno. In Giappone, ad esempio, si sta sperimentando con successo, a beneficio delle persone sorde, una modalità ‘olfattiva’ di comunicare, che utilizza il wasabi, sostanza piccante molto usata nella cucina del luogo, per dare l’allarme. In caso d’incendio o altri pericoli nei luoghi come musei, cinema, teatri o anche nelle stesse abitazioni in cui si trovano le persone non udenti, si attiva un sistema spray capace di rilasciare il tipico aroma pungente di wasabi per svegliare o mettere in allarme gli inquilini.
Ma passi in avanti sono stati fatti anche in Italia. Il Museo nazionale del cinema di Torino è davvero organizzato in modo da offrire al visitatore un’esperienza multisensoriale a tutto tondo, pensata per andare perfino al di la del mero discorso sull’accessibilità museale. Più che semplici percorsi per non vedenti si tratta di un’esperienza compiuta attraverso tutti i sensi e di cui chiunque può beneficiare. Al posto delle didascalie cartacee, i testi sono interattivi e leggibili, a caratteri aumentati, da una serie di tablet posti sotto le opere. Accanto alle descrizioni in braille poste su una serie di pannelli visivo-tattili, ci sono poi 250 “Tag” ottici e a sfregamento: piccoli simboli che, se inquadrati o sfiorati con tablet e smartphone, danno accesso ad approfondimenti audio o testuali aggiuntivi, anche grazie all’implementazione di una rete Wi-Fi gratuita. Inoltre, sono presenti anche una serie di modelli visivo-tattili da toccare ed esplorare con le mani, per sperimentare il funzionamento dei principali dispositivi pre-cinematografici.
Diventa quindi una competenza essenziale e indispensabile per tutti i dirigenti e gli operatori che lavorano all’interno dei musei, dei teatri e delle realtà culturali pubbliche e private, acquisire conoscenza e sviluppare competenze specifiche per saper accogliere con professionalità le persone con disabilità e rendere accessibili i contenuti del museo o del teatro. Si tratta di una visione inclusiva e accessibile della cultura, per coinvolgere i visitatori con disabilità sensoriali e della comunicazione, permettendo di far convergere l’irrinunciabile valore sociale e l’opportunità di intercettare nuovi visitatori sino a oggi poco presenti, perché poco seguiti nelle loro esigenze ‘speciali’.
Oltre ai musei anche i teatri si stanno adeguando in merito. La visita tattile, ovvero la possibilità di esplorare il palcoscenico e di toccare, sotto la guida della compagnia teatrale di turno, alcuni oggetti, quali costumi e arredi di scena è una pratica sempre più diffusa. Certo, per il nostro Paese si tratta ancora di una novità ma, in altri Stati europei, esperienze come questa sono diventate una prassi e riscuotono notevole interesse da parte degli spettatori disabili.
Anche Movidabilia cerca con ogni forza di muoversi verso questa direzione. Dopo il grande successo di pubblico e critica e il sold out ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, “Personaggi in cerca d’autore”, portato in scena dalla compagnia Diversabilità, vincitrice del Festival Nazionale della Diversità, andrà in scena presso il Cinema Vittoria di Sava (TA) il prossimo 1 luglio. Ad alternarsi sul palco, oltre agli attori professionisti, ci saranno anche operatori sociali e ragazzi diversamente abili, mescolandosi in una perfetta armonia di gesti, parole e suoni. La serata avrà lo scopo di raccogliere fondi a sostegno della compagnia Diversabilità e, più in generale, a sostegno dell’organizzazione di eventi accessibili a persone diversamente abili. Lo spettacolo, inoltre, sarà interamente accessibile grazie alla presenza di una interprete lis, di locandine del programma scritte in braille, di sovratitolazione (i testi vengono proiettati direttamente su un apposito schermo integrato all’interno della scenografia), di palloncini a elio (che permettono alle persone con disabilità uditiva di sentire le vibrazioni del suono). Inoltre, sarà garantita l’agevole entrata nel teatro a carrozzine e/o persone con disabilità motoria.
La cultura è uno strumento reale di miglioramento della qualità di vita e d’inclusione sociale, un bene comune a cui tutti devono poter accedere.
Andrea Franchini