L’ACCESSIBILITA’ INIZIA DAL BUON SENSO – Brevi considerazioni post spettacolo

Facciamo un po’ di chiarezza, l’accessibilità non è una scienza. Non esiste un manuale da comprare che ci spieghi come fare a rendere più agevole e comoda la vita degli altri. Wikipedia la definisce come “la caratteristica di un dispositivo, di un servizio, di una risorsa o di un ambiente d’essere fruibile con facilità da una qualsiasi tipologia d’utente”. QUALSIASI TIPOLOGIA.

E  quante saranno queste tipologie di utenti? Bella domanda, è quella che ci siamo posti noi di Movidabilia prima di organizzare gli spettacoli teatrali “Personaggi in cerca d’autore”, portati in scena dalla compagnia Diversabilità 13.82, il primo tenutosi a Lecce il 16 aprile e l’ultimo a Sava (TA), l’1 luglio. Le tipologie sono tante, e vanno valutate caso per caso. Si distinguono, ad esempio, gli utenti affetti da sordità o da cecità, quelli con difficoltà motorie, quelli in carrozzina. Quelli affetti da autismo o disabilità psichica, quelli ipovedenti. E’ possibile ottenere la PERFETTA ACCESSIBILITA’? la risposta è chiara: No. Ma ci abbiamo provato lo stesso, utilizzando un’arma infallibile: IL BUON SENSO.

Appare evidente che  in città come le nostre, bellissime, ricche di storia e di arte, ma piene di barriere architettoniche,distruggere i gradini di un anfiteatro o abbattere un monumento sopraelevato per costruirci uno scivolo, non è certo l’unica soluzione ai problemi di circolazione dei disabili, perché, in tal caso, la città rischierebbe di essere rasa al suolo. Le barriere si abbattono prima di tutto col BUON SENSO.

Un esempio lo abbiamo dato a Sava, al Cinema Vittoria, struttura non del tutto accessibile, dove, grazie all’aiuto di collaboratori professionali e competenti, pronti a mettere a proprio agio le persone con difficoltà e condurle all’interno della struttura, abbiamo fatto in modo che TUTTI potessero assistere allo spettacolo. Ed è qui che ha sede il buon senso…se il gradino non posso abbatterlo, allora ci sarà un assistente in grado di aiutare, con gentilezza e discrezione, chi è in difficoltà. La stessa compagnia Diversabilità 13.82 per poter disporre i ragazzi in carrozzina sul palco, alto più di un metro, non ha usato scivoli inesistenti, ma LA FORZA DELLE BRACCIA DI RAGAZZI VOLENTEROSI, la SOLIDARIETA’ e la voglia di adempiere a un fine più nobile, quello di aiutare il prossimo.

Gli altri “strumenti” dell’accessibilità ai nostri spettacoli sono stati la traduzione in lis, i palloncini ad elio che tenuti tra le mani, appoggiati sulla pancia, consentono di sentire le vibrazioni della musica, la sovratitolazione, per permettere ai sordi che non conoscono la lis di poter seguire lo spettacolo, le locandine scritte in braille per i ciechi e del personale specializzato per aiutare le persone con disabilità motoria ad entrare nella struttura e ad avere la giusta collocazione in sala.

Un altro elemento fondamentale è  la PUBBLICIZZAZIONE DELL’ACCESSIBILITA’. Si possono investire fior di quattrini per rendere uno spettacolo accessibile, ma se le persone disabili non vengono correttamente informate, sarà uno sforzo inutile. La pubblicità va fatta per tempo, non solo con i mezzi canonici, quelli per raggiungere il pubblico in generale, ma soprattutto attraverso un lavoro di sensibilizzazione delle associazioni che si occupano delle diverse disabilità. Per entrambi gli spettacoli, noi di Movidabilia, abbiamo cercato di far capire ai diretti interessati l’importanza della PARTECIPAZIONE attraverso incontri, mail, telefonate. Alcune associazioni contattate sono state l’Ens di Lecce, l’Ens di Taranto,l’ Istituto Antonacci, l’Unione Ciechi e tante altre presenti sul territorio.

Su questo punto va messa in evidenza una notevole differenza tra lo spettacolo organizzato a Lecce e quello organizzato nella provincia di Taranto. Tra le varie disabilità, il primo ha visto la presenza di almeno 30 sordi (la maggior parte appartenenti all’Ens di Lecce)  mentre nessun sordo per il secondo. Eppure le sollecitazioni agli enti sono state le medesime. Perché l’Ens di Taranto non ha partecipato, anche con una piccola rappresentanza? Non si vedono ogni giorno spettacoli teatrali con sovratitolazione e traduzione in lis. A che serve investire dei soldi nell’accessibilità sensoriale se ai disabili stessi non interessa? Che messaggio possiamo mandare noi da soli alla società se non sono i diretti interessati ad aiutarci? Ed è a loro che rivolgo queste domande a cui spero ci siano delle risposte. Il BUON SENSO passa anche per la PARTECIPAZIONE.

Infine, facendo una media tra entrambi gli spettacoli, alla luce dei questionari somministrati a fine serata ai partecipanti, possiamo ritenerci altamente soddisfatti per l’indice di gradimento ottenuto. L’organizzazione, dal primo al secondo spettacolo ha avuto un incremento del 50% per quanto riguarda l’efficienza e la professionalità dimostrata, ma il calore e l’interesse per il teatro sociale suscitato nel pubblico, nel suo complesso, è stata la nostra più grande soddisfazione.

I numeri dello spettacolo nulla possono contro gli occhi commossi della platea. Ed è con questa immagine, ben scalfita nella mente, che continueremo a dare il nostro contributo, a diffondere il messaggio di MOVIDABILIA – SPAZI, FISICI E NON SOLO, SENZA BARRIERE.

Maria Pia Desantis

Movidabilia Speciale: Personaggi in cerca d’autore – Movida ed eventi accessibili in Puglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

X