Le App aiutano a vivere meglio!

Viviamo ormai nel 2014 e nella nostra vita quotidiana siamo sempre più abituati a utilizzare dispositivi come smartphone e tablet. Per ottimizzare il loro utilizzo e migliorare la qualità della vita, si possono scaricare (anche gratuitamente) molte applicazioni, le cosiddette “app”. Esistono applicazioni di ogni genere, di tutti i tipi e per tutti i gusti. Quelle che più ci riguardano, ovviamente, sono le app dedicate ai disabili motori, circa l’accessibilità dei luoghi. Queste app aumentano di giorno in giorno e spesso sono suddivise per disabilità.

Ogni disabilità implica delle esigenze differenti: un locale con due scalini può essere considerato accessibile da una persona che ha difficoltà a camminare e si muove con il bastone, ma per chi è sulla sedia a rotelle, lo stesso locale può risultare assolutamente inaccessibile. La necessità, dunque, è quella di riuscire a creare un database d’informazioni standardizzate.

Le idee più diffuse in questo campo, sono quelle di sviluppare delle guide in crowdsourcing, con contenuti creati dagli utenti stessi; accessibilità dal basso quindi. App che funzionino da guida turistica per le persone colpite da disabilità, che indichino i luoghi della città e i monumenti più accessibili e in quali siti siano disponibili servizi ad hoc, capaci di rendere loro, la vita più agevole.

Ma come vengono realizzate queste app? La maggior parte delle volte attraverso un hackathon. L’hackathon (anche conosciuto come hack day o hackfest), scrive Wikipedia, è un evento al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell’informatica: sviluppatori di software, programmatori e grafici web. Un hackathon generalmente ha una durata variabile tra un giorno e una settimana. Dall’hackathon prende vita quindi un’app.

Le app pensate per le persone con difficoltà motorie, come detto, migliorano la mobilità individuale, indicando le condizioni di accessibilità di centinaia di strutture ricettive, che normalmente vengono classificate in “accessibili”, “accessibili con aiuto” e “fruibili”.

Una volta scaricata l’applicazione da Google Play o AppStore è sufficiente selezionare sullo smartphone o iphone una voce o cliccare direttamente sulla mappa geografica per avere informazioni secondo la propria posizione o all’interno di un raggio di distanza a scelta su monumenti o musei, servizi igienici o esercizi pubblici, servizi per la ristorazione, lo studio e lo svago in autonomia. Tra le altre funzionalità delle applicazioni, quella di memorizzare più punti d’interesse tracciandone il percorso e fornendo informazioni dettagliate e immagini, oltre che l’individuazione sulla mappa dei luoghi fruibili. Si parla di open street map, quindi, vere e proprie mappe che ogni utente può visionare e aggiornare.

Le applicazioni forniscono, pertanto, un aiuto concreto per migliorare la qualità della vita, con un focus particolare sul diritto alla mobilità, all’autonomia e all’inclusione sociale.

Andrea Franchini

 

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